Arbusteti termo-mediterranei e presteppici

Questo habitat è formato da arbusti caratteristici delle situazioni più calde e secche. Tra le specie vegetali arbustive si individuano il lentisco (Pistacia lentiscus L.), il mirto (Myrtus communis L.), olivastro (Olea europea L. var. olivaster), la ginestra cilentana (Genista cilentina), l’euforbia arborea (Euphorbia dendroides L.). Quando la copertura è inferiore al 75% si ha la presenza di formazione erbacee perenni rappresentate prevalentemente dall’ampelodesmpa (Ampelodesma mauritanicus Poir., T. Durand & Schinz).

Lentisco

Nome inglese: Mastic Tree (Lentisk)
Famiglia: Anacardiaceae
Nome botanico: Pistacia Lentiscus L.

Il nome deriva dal greco pistakion “ricco di farina”.

Il lentisco è un arbusto sempreverde, cespuglioso, che può arrivare a 3/4 metri di altezza. Pianta tipica della macchia mediterranea, cresce in una fascia altimetrica compresa tra il livello del mare e i 600 metri; spesso è associata al mirto. Le foglie sono opposte, di colore verde intenso. Il lentisco è una specie dioica*. Sia i fiori maschili che quelli femminili sono piccoli, rossastri, raccolti in infiorescenze a pannocchia di forma cilindrica, situati all’ascella delle foglie dei rametti dell’anno precedente; fioriscono in primavera. I frutti sono piccole drupe* che a maturità assumono un colore rosso scuro/nero. Le foglie e i frutti emanano un intenso profumo resinoso e aromatico.

Il lentisco ha una notevole importanza ecologica per la rapidità con cui ripristina un buon grado di copertura vegetale del suolo denudato, anche dopo gli incendi.

*Dioica: specie con fiori solo maschili o solo femminili *Drupa: frutto carnoso che quando matura non si apre

Mirto

Nome inglese: Myrtle
Famiglia: Mirtaceae
Nome botanico: Myrthus communis L.

Il nome deriva dal greco myrtos che significa “unguento odoroso o balsamo”.

Il mirto è un arbusto sempreverde spontaneo, alto 2/3 metri, emblema della macchia mediterranea. È una pianta aromatica le cui foglie, coriacee, lucide, semplici e opposte sono caratterizzate dalla presenza di piccole ghiandole nelle quali è contenuto l’olio essenziale. Stropicciando le foglie tra il pollice e l’indice, si sente un forte profumo di arancio dovuto alla presenza del mirtenolo, uno dei componenti dell’olio essenziale. La superficie lucida e riflettente delle foglie rappresenta un esempio di adattamento all’ambiente; essa, infatti, riflette parte dei raggi solari evitando i danni dovuti ad una eccessiva insolazione. L’arbusto fiorisce in estate con bellissimi fiori bianchi dal profumo intenso. I frutti sono bacche che maturano tra novembre e gennaio assumendo un colore nero-violaceo.

Olivastro

Famiglia: Oleaceae
Nome botanico: Olea europea

L’olivastro (Olea europea L. var. olivaster), chiamato anche olivo selvatico, appartiene alla famiglia delle Oleaceae; è una pianta tipicamente mediterranea che cresce in un’area geografica molto estesa.

In Provincia di Salerno vive assieme al lentisco, al carrubo, al ginepro e ad altre specie della macchia mediterranea, fino a un’altitudine di 500-600 metri s.l.m.. È molto longevo ed ha un’eccezionale capacità di riprodursi dalla ceppaia, per cui ricresce velocemente se danneggiato dal fuoco.

Fonte: cielomareterra.org

Ginestra cilentana

Nome inglese: Broom of Cilento
Famiglia: Fabaceae
Nome botanico: Genista cilentina

Il nome Genista potrebbe derivare dal celtico gen “cespuglio” o da genû “ginocchio”, in relazione alla nodosità dei fusti; l’epiteto cilentina rimanda al Cilento, territorio campano della provincia di Salerno.

La ginestra del Cilento è una pianta arbustiva perenne, a rami rigidi. Le foglie sono trifogliolate. Fiorisce tra aprile e maggio, con caratteristici fiori gialli, disposti in dense infiorescenze.

La pianta è un rarissimo endemismo del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, con una distribuzione puntiforme in corrispondenza di conglomerati e affioramenti rocciosi e di macereti xerotermici calcarei e ultra basici.

Euforbia arborea

Nome inglese: Tree Spunge
Famiglia: Euphorbiaceae
Nome botanico: Euphorbia dendroides L.

Il nome botanico deriva dal greco eu “bene” e phebo “nutrire” quindi ben nutrito; l’epiteto dendroides deriva anch’esso dal greco dendron “albero” e eidos “sembrare”, quindi dalle sembianze di albero a causa del portamento arbustivo della pianta.

L’euforbia arborea è molto diffusa nella macchia mediterranea. Prospera in ambienti litoranei aridi e soprattutto calcarei, su scogliere e rupi.

È facile trovarla anche nella fascia più interna, distante dall’aerosol marino e in ambienti litorali rupestri, oltre che in zone distanti dalla costa con clima caldo/secco; si insedia con una vegetazione arbustiva termofila a tratti piuttosto densa.

Ampelodesma

Nome botanico: Ampelodesmos mauritanicus (Poir., T.Durand & Schinz)
Famiglia: Graminacee
Nome inglese: Mauritania grass

Il nome deriva dal greco ampelos “vite” e desmos “legame”, pianta per legare la vite.

L’ampelodesma è una pianta erbacea perenne che può arrivare a 1/2 metri d’altezza. Colonizza le praterie tipiche dell’area mediterranea formando zone dette ampelodesmeti. Grazie alla rapidità di ripresa dopo il fuoco, la diffusione di questa specie è molto ampia. Essa costituisce, infatti, praterie secondarie che sostituiscono diverse tipologie di vegetazione in cui gli incendi sono molto frequenti.

Presenta foglie resistenti, ruvide e lunghe fino a 1 metro, con margine tagliente. Il fusto, lungo e robusto, porta all’apice spighette che formano una pannocchia ramificata.