Si tratta di boschi termofili, (formati da specie vegetali adattate a vivere in ambienti caldi o temperati) caratterizzati dalla presenza del leccio (Quercus ilex L.). Sono diffusi nell’area collinare e submontana, a quote comprese fra il livello del mare e gli 800 metri.
Il leccio non raramente si trova associato all’ontano napoletano (Alnus cordata Loisel. Desf.) e al carpino nero (Ostrya carpinifolia Scop.).
I boschi sono alternati a praterie xeriche, formate da vegetazione adattata a vivere in ambienti caratterizzati da lunghi periodi di siccità; tali praterie, dove è presente generalmente il bromo o forasacco (Bromus erectus Huds. Four.) sono, in genere, il risultato di prolungati e profondi processi di degradazione che hanno portato alla progressiva scomparsa dell’originaria vegetazione arborea e arbustiva.