Storia
L’origine del si fa spesso risalire all’arrivo nell’area di monaci italo-greci dalla Calabria, ai quali si dovrebbe il culto di S. Demetrio, titolare di un santuario dove ancora agli inizi del ’700 si celebrava secondo il rito greco. Morigerati non risulta menzionato tra i centri assegnati da Alfano, vescovo di Salerno, alla diocesi di Policastro nel 1067.
Nei secoli seguenti Morigerati appartenne alla baronia ecclesiastica di Policastro, per passare alla famiglia Pietrafesa prima ed ai Comite poi e quindi ai De Stefano, ai quali il feudo fu venduto nel 1537.
La forma attuale del toponimo (Morigerati) compare solo nella seconda metà del ‘700, mentre in precedenza sono attestate le forme Morgierari e Morigerale, da mettere forse in relazione con il termine morgia (murgia), indicante un rilievo montuoso.
Evidenze storico-artistiche
Il di Morigerati presenta il caratteristico schema insediativo medievale, con strade strette che sboccano in slarghi sui quali si affacciano palazzi gentilizi.
L’abitato è dominato dal castello, poi , costruito alla fine del XIII secolo ma che nel corso del tempo ha subito diverse trasformazioni, soprattutto tra la fine del Seicento e gli inizi del Settecento.
La chiesa-santuario di , la cui origine si deve forse ai monaci italo-greci, fu riedificata nel XIV secolo e poi radicalmente trasformata tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento. All’interno si conserva la . Dall’ampio piazzale antistante la chiesa è possibile ammirare un panorama che spazia su tutto il circondario.
Di notevole interesse è il Museo Etnografico della Civiltà Contadina, che conserva oltre 2000 oggetti di cultura materiale, importante testimonianza della cultura locale.
Nella valle del Bussentino va segnalata la presenza di un e una ferriera del XVIII secolo, di recente restaurata e trasformata in museo.
Musei
Il Museo Etnografico
Il Museo Etnografico, nato nel 1976 ad opera delle sorelle Clorinda e Modestina Florenzano, ha sede in via Granatelli, all’interno del Convento di Sant’Anna. Dal 1994 è diventato proprietà del comune di Morigerati e nel 2008 è stato riconosciuto museo di interesse regionale dalla Regione Campania. Il museo conserva centinaia di (quelli in lana e lino sono di fattura locale), a ricamo e all’uncinetto ed anche molti utensili per la loro lavorazione, tra i quali due telai tradizionali
La collezione museale comprende anche testimonianze e ricordi (immagini fotografiche, registrazioni audio-video) della vita e della cultura locale ed anche una sezione sulla cereria di Morigerati, attiva nella produzione di .
La Ferriera di Valle della Corte e il Museo Ugo Marano
di Valle della Corte a Morigerati è uno dei pochi e più interessanti esempi di dell’area cilentana, attiva già nella prima metà del XIX secolo per la lavorazione e la trasformazione del ferro. Ampia oltre 450 mq, fino a qualche anno fa si presentava del tutto dimenticata, abbandonata e ricoperta dalla macchia mediterranea.
Da un anno circa la struttura ospita il MUM (Museo Ugo Marano), dedicato all’artista Ugo Marano (nato a Cetara, Salerno e morto nel 2011), alle sue opere, alle sue idee ed ai suoi progetti.