Storia
Sessa Cilento
Il comune di Sessa Cilento (la denominazione ‘Cilento’ è stata aggiunta dopo l’unità d’Italia) comprende, quali sue frazioni, alcuni centri abitati – Casigliano, S. Mango, Santa Lucia, Valle – ricchi di interesse per la loro storia e per le loro architetture.
L’origine del toponimo Sessa è stata ricondotta al latino saxea, poi sexea, ad indicare un luogo sassoso. Menzionato nei documenti a partire dagli inizi del XII secolo, Sessa fu uno dei villaggi appartenenti alla Baronia del Cilento e ne seguì le sorti, passando dai Sanseverino a diversi altri feudatari.
Tra i centri abitati oggi rientranti nel territorio comunale di Sessa, Casigliano e Castagneta, la cui esistenza è documentata dal secolo XI, erano possedimenti del monastero di S. Magno, dipendente dall’abbazia benedettina di Cava dei Tirreni, dalla quale Sessa, invece, fu sempre indipendente, come anche S. Lucia e Valle.
“Questa picciola terra situata in quella parte della provincia, che chiamano Cilento, è situata in luogo montuoso, poco fertile il suo territorio, e gli abitanti al numero di circa 700 sono addetti alla pastorizia, ed a lavorar vasi di rozza creta”. Così, all’inizio del XIX secolo, osservava Leonardo Giustiniani, nella sua opera dedicata al Regno di Napoli, alludendo ad una attività artigianale tipica che rendeva Sessa famosa nel territorio circostante: la produzione di vasi in terracotta per conservare e trasportare l’acqua da bere, soprattutto le cd. ‘muscetore’, una sorta di brocche con due anse. Da qui il detto “A Sessa pe’ ‘na ciotola”.
San Mango Cilento
Mango Cilento (con aggiunta della denominazione ‘Cilento’ dopo l’unità d’Italia), era comune autonomo fino al 1847, con annessi i paesi di Omignano e Sessa. Questi ultimi in quell’anno furono trasformati in comuni e S. Mango divenne frazione di Sessa.
Il villaggio si sviluppò nei pressi del convento benedettino di S. Magno, dal quale prende nome l’abitato, menzionato per la prima volta in un documento del 994. Dipendente della badia di Cava dei Tirreni, il convento possedeva un vasto patrimonio terriero, che si estendeva lungo il versante orientale e settentrionale del monte Stella, fino a Vatolla e Lustra e verso la valle dell’Alento, mentre a sud-ovest raggiungeva la costa, dove possedeva gli approdi di S. Primo di Cannicchio e S. Maria di Pioppi.
Le prime notizie del villaggio si hanno invece in documenti del 1080 e del 1083, nel quale sono elencati i nuclei familiari, ben 91. Il nome è documentato nella forma S. Mango per la prima volta nel 1276. In seguito alla perdita da parte della badia di Cava di tutti i feudi, S. Mango passò sotto il potere dei Sanseverino e, dopo che essi persero la baronia del Cilento nel 1552, ad altri feudatari.
Valle
Le prime notizie del villaggio di Valle, il cui nome deriva dalla posizione che occupa, risalgono al 1156. Anche Valle, come la maggior parte dei centri abitati del Cilento, fece parte della Baronia dei Sanseverino, per poi passare, dopo che questa famiglia la perse nel 1552, a diversi feudatari, tra i quali gli Altomare, i Granito e i Coppola, dai quali prende nome l’omonimo palazzo baronale.
Fin dal XII secolo Valle era nota per la presenza dei mulini ad acqua, dislocati lungo il corso del torrente Sorrentini, in particolare nel tratto che scorre nei pressi del centro abitato. Altra attività che un tempo rendeva famosa Valle era quella della concia delle pelli.
Santa Lucia
Il villaggio di S. Lucia, la cui esistenza è nota dai documenti a partire dal secolo XI, famoso in passato per l’attività della concia delle pelli, è situato su un crinale tra due torrenti, sulle estreme propaggini del Monte della Stella digradanti verso la piana dell’Alento. Il piccolo centro storico, che mantiene pressoché intatte le caratteristiche originarie, è attraversato dall’antica via mulattiera che metteva in collegamento Sessa con la piana dell’Alento. Fiancheggiata dagli edifici abitativi, la via, che in questo tratto, assume il nome di via Speranzella, conserva la sua larghezza originaria, che non la rende carrabile. Presso l’estremità settentrionale del paese si trova la chiesa dedicata a S. Lucia, già esistente nel secolo XI, adiacente alla quale, prospettanti sulla piccola piazzetta, si trovano due palazzi gentilizi.